Sono un appassionato naturalista da sempre ma non ho mai creduto che la natura fosse un luogo di sola pace, bellezza e armonia. La mia personale idea è che la natura sia un sistema di eccezionali equilibri e adattamenti basati sostanzialmente sul fatto che la sopravvivenza di un individuo (sia esso animale o vegetale) sia necessariamente collegata alla uccisione o comunque morte di un altro individuo. I carnivori (leoni, merli, libellule o formiche) uccidono erbivori che divorano piante che spesso si parassitizzano fra di loro. Non trovo nulla di sbagliato in questo ordine "naturale" di eventi e anzi, dal punto di vista squisitamente fotografico il leone che abbatte la zebra in una nuvola di polvere, violenza e terrore rappresenta uno degli obiettivi più ricercati perché questa immagine incarna l'essenza stessa della vita animale cosiddetta "selvaggia".
L'incontro con questo piccolo gruppo di leoni attorno ad una pozza d'acqua scavata dagli elefanti alla ricerca d'acqua nella stagione secca mi ha regalato, al contrario, una meravigliosa sensazione di pace e tranquillità, una parentesi nella quale la naturale fisiologica violenza necessaria alla loro sopravvivenza era stata apparentemente messa da parte per lasciare spazio alla grandezza incommensurabile della loro pura bellezza.
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