La storia è complicata, come lo sono le storie di dei, per cui la faccio breve. Durante il regno del Re Mahabali il Kerala, regione all’estremo sud del subcontinente indiano, prosperava come mai prima. Il Re era così amato e benvoluto dal suo popolo che gli dei guardavano con invidia e irritazione la sua fortuna. Per questo motivo Visnù tese un tranello a Mahabali costringendolo a una sfida di canto e poesia che il re, ovviamente, perse. Come pena per la sconfitta il re fu scaraventato negli inferi ma ottenne di potere visitare una volta all’anno il suo amato popolo. La festa di Onam, che si celebra circa a metà settembre è la festa nazionale del Kerala ed è considerata la festa dell’abbondanza e del raccolto. In tutte le città di questa Provincia Indiana si svolgono innumerevoli celebrazioni, una delle quali consiste nella sfilata del <re Mahabali per le strade della città. Durante la sfilata, il Re risalito per un giorno dagli inferi, saluta i suoi amati sudditi e la persona che incrocia lo sguardo con quello del re avrà fortuna e prosperità. Ero in Kerala proprio durante le celebrazioni di Onam, per una campagna vaccinale antirabbica e, con gli altri volontari, abbiamo deciso di partecipare alla sfilata formando un nostro gruppo di figuranti. Così noleggiamo i vestiti e ci uniamo alla sfilata della città di Palai, dove il giorno dopo saremmo andati a catturare e vaccinare cani randagi. Otre 30° con una umidità feroce, due chilometri di sfilata circondati da ali di folla festante e incredula nel vedere degli occidentali vestiti con i loro vestiti celebrare una festa così cara a questa gente. La sfilata si conclude in un teatro caldissimo e gremito, una moltitudine urlante, festosa e stupefatta nel vedere un Re Mahabali con gli occhi azzurri. A sorpresa, arriva l'ospite d'onore, il Ministro delle Finanze del Kerala che si produrrà in un interminabile discorso prima di premiare i tre migliori figuranti de Re. Quando mi hanno chiamato sul palco non sapevo se ridere o piangere. Il Ministro mi guarda, mi chiede cosa facci vestito così e io rispondo che non sono sicuro di saperlo… Si complimenta per il trucco ma soprattutto per i baffi, perché sono l'unico ad averli veri e non posticci. Mi allunga una busta con 5000 rupìe come premio per il terzo classificato. Incredulo mi giro verso la folla urlante, congiungo le mani e mi inchino sussurrando "Namaskar" cioè " mi inchino alla luce di dio che è in te". Il teatro esplode e io mi sento davvero un re salito dagli inferi per riabbracciare, per un giorno, la sua gente.
Ma che bella cosa!
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Forte! Avete avuto anche modo di pubblicizzare la vostra campagna di vaccinazione mi pare di capire dalle belle foto.
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Direi che era il nostro primo obiettivo; considera che, poichè le foto della sfilata erano andate sui giornali locali ,ovunque arrivassimo la gente ci accoglieva come celebrità. L’India è un luogo inimmaginabile.
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È una storia magnifica, degna di Shantaram.
(Ed i tizi della giuria hanno uno sguardo troppo divertito)
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Loro erano veramente, genuinamente deliziati dalla cosa. Io l’ho capito dopo, a distanza di tempo. Per queste persone, il fatto che io riuscissi a dire una o due parole in malayalam era una attestazione di rispetto quindi immagina come hanno interpretato il fatto che noi abbiamo celebrato la loro più importante festività esattamente come fanno loro. Se a questo aggiungi che le zone dove operavamo avevano un interesse turistico minore o uguale a zero, per cui nessun occidentale passava mai di lì neppure per sbaglio, capisci bene lo stupore e la curiosità.
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Hai portato loro in dono la cosa più preziosa: il rispetto.
Sono rimasta piacevolmente stupita io stessa non solo che tu abbia noleggiato il costume, ma che tu abbia ringraziato nella loro lingua.
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